Il codice tributo 4724 viene utilizzato dai soggetti residenti in Italia per pagare la seconda rata dell’acconto dell’imposta sul reddito prodotto dalle imprese estere controllate, utilizzando il modello F24. Secondo il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, se un soggetto residente in Italia controlla direttamente o indirettamente una società o altro ente con sede in uno stato con fiscalità privilegiata, i redditi da essi percepiti sono imputati ai soggetti residenti in proporzione alle partecipazioni detenute. Questo si applica anche alle partecipazioni in soggetti non residenti relativamente ai redditi derivanti dalle loro stabili organizzazioni assoggettati ai regimi fiscali privilegiati.
Per essere considerati regimi fiscali privilegiati, il livello di tassazione deve essere nettamente inferiore a quello in vigore in Italia o deve essere adottato da Stati con i quali non esiste uno scambio adeguato di informazioni o sulla base di criteri equivalenti. Per conoscere quali sono questi Stati, è necessario consultare la lista nera periodicamente aggiornata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tuttavia, l’imputazione non si applica se la società controllata svolge attività commerciale o industriale come principale o se le partecipazioni non comportano la localizzazione di redditi in regimi fiscali privilegiati.
I redditi dei soggetti non residenti sono soggetti a tassazione separata e devono scontare un’aliquota minima media non inferiore al 27%. Gli utili distribuiti dai soggetti non residenti non concorrono alla formazione del reddito dei soggetti residenti fino all’ammontare del reddito assoggettato a tassazione. Le imposte pagate all’estero sugli utili che non concorrono alla formazione del reddito sono ammesse in detrazione fino a concorrenza delle imposte applicate.
Per il versamento dell’imposta, vengono previsti gli stessi tempi previsti per le imposte sui redditi. Il codice tributo 4724 viene utilizzato per pagare la seconda rata dell’acconto, compilando il modello F24 alla sezione Erario, indicando l’importo a debito, il totale degli importi dovuti verso l’Erario e la somma degli eventuali crediti vantati verso di esso. Alla fine, il contribuente ottiene la posizione netta, che può risultare a debito o a credito, a seconda che il Totale A superi o meno il Totale B.