Codice Tributo 1040 – Cos’è e cosa devi sapere

Il codice tributo 1040 si riferisce alla sequenza di tutti i dati numerici ed identificativi che il sostituto d’imposta è tenuto ad indicare nel modello F24, al fine di versare le ritenute d’acconto sui redditi di lavoro autonomo.

Detto codice tributo, che deve essere inserito nella sezione ” Erario”, riguarda quindi una sola categoria dei redditi di cui può essere titolare il dichiarante, vale a dire quello derivante dall’esercizio di arti e professioni. In particolare, il menzionato codice tributo deve essere utilizzato da chi, ricoprendo il ruolo di sostituto d’imposta, elargisce spettanze economiche a liberi professionisti per proprie prestazioni di lavoro autonomo.

In virtù di quanto prescrive l’articolo 25 del d.p.r. n. 600/73, i sostituti d’imposta che corrispondono compensi per prestazioni di lavoro autonomo, anche se non esercitate abitualmente o siano rese nell’interesse di terzi, devono operare una ritenuta con obbligo di rivalsa. Detti soggetti, al momento del pagamento, sono infatti tenuti ad applicare una ritenuta del 20% a titolo di acconto dell’Irpef ( imposta sul reddito delle persone fisiche). Tale ritenuta, ad esempio, deve essere operata dal condominio come sostituto d’imposta sui compensi percepiti dal suo amministratore.

Se il professionista non ha la residenza in Italia, sarà applicata una ritenuta pari al 30% e a titolo definitivo. In seguito, entro il 16 del mese successivo il pagamento, il sostituto d’imposta dovrà versare la somma trattenuta, utilizzando in via telematica il modello F24. In esso bisognerà indicare il codice tributo 1040 e seguire alcune semplici prescrizioni.

Chi effettua la dichiarazione del modello già menzionato deve prestare attenzione a quattro diverse colonne. La prima è nominata ” Imposte dirette – Iva, ritenute alla fonte – altri tributi ed interessi”: in essa occorre riportare il codice tributo 1040. La seconda colonna è invece intitolata ” rateazione/ regione /prov./ mese rif.”: qui il dichiarante dovrà immettere il numero del mese di riferimento. Se i compensi sono stati ad esempio percepiti nel mese di maggio, sulla colonna occorrerà inserire il numero 5. Quanto alla terza colonna, bisognerà indicare invece l’anno di riferimento della ritenuta da versare: per esempio 2022. Infine, nella quarta colonna, nominata ” importi a debito versati’, occorrerà inserire la cifra esatta del pagamento. È presente anche una quinta ed ultima colonna, nominata ” importi a credito compensati”, che sarà compilata solo se vi sono importi a credito. Seguendo queste semplici prescrizioni, il sostituto d’imposta sarà perfettamente in grado di determinare l’importo da versare per le ritenute d’acconto effettuate sui redditi di lavoro autonomo del professionista.

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