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La tua azienda va alla grande e vuoi che qualcun altro se ne occupi mentre tu ti godi i frutti del tuo duro lavoro? Oppure non va così bene, e vuoi affittare gli immobili e l’attrezzatura della compagnia così da avere un po’ di guadagni extra? In questo caso, dovrai stipulare un contratto d’affitto dell’azienda. Vediamo di cosa si tratta, come funziona, quali sono le problematiche e come farlo.
Cos’è e come funziona?
L’affitto d’azienda é un contratto tra due parti: una é il proprietario e l’altra il locatore. Il primo cede l’uso della sua azienda, il secondo lo acquista pagando un corrispettivo, anche chiamato canone.
Il codice civile contempla questo tipo di contratto a partire dall’articolo 2562 in poi. Con il contratto di affitto, l’affittuario ha diritto di utilizzare l’azienda o una parte di essa, a seguito del pagamento di un canone, che può essere mensile, trimestrale, o annuale. L’affittuario si dovrà occupare di tutte le spese per la gestione dell’azienda, e ha diritto a intascare l’utile che proviene dall’azienda.
Alla scadenza del contratto l’affittuario dovrà restituire l’azienda così come l’ha ricevuta, senza deteriorarne l’efficienza economica.
Tipi di attività che si possono affittare
L’affitto di azienda o di ramo aziendale può essere applicato a qualsiasi attività: a una società di persone o di capitali, così come a una ditta individuale. I settori dove questo contratto è più comune sono quello della ristorazione e dei viaggi: ci sono sempre più hotel, bar e agriturismi che vengono affittati.
Con il contratto d’affitto, la proprietà rimane al proprietario originale, che riceve l’affitto. L’imprenditore invece non deve occuparsi di investimenti iniziali, licenze e tutte le altre difficoltà relative all’aprire un’azienda sua.
Come abbiamo già menzionato, però, l’affittuario deve comunque occuparsi delle spese di gestione dell’azienda, che sono a carico suo per tutta la durata del contratto.
Il contratto
Per stipulare un contratto di affitto di azienda o di ramo aziendale deve essere presente un notaio.
Non si può procedere senza, con il solo commercialista: ai sensi degli artt. 2562 e 2556 del codice civile e della Legge 310/93, entro un mese dalla stipula del contratto, il notaio deve registrarlo presso la Camera di Commercio, cosa che invece un commercialista non può fare.
Il contratto di affitto deve contenere tutti gli elementi necessari a identificare l’accordo:
- I dati del locatore e dell’affittuario;
- L’azienda o il ramo locato;
- La durata;
- Il canone da pagare al locatore;
- I crediti e i debiti aziendali;
- I dipendenti, che mantengono la loro posizione, il TFR accumulato e l’anzianità lavorativa.
Se il gestore temporaneo assume qualche nuovo lavoratore, questi rimangono dipendenti dell’azienda alla fine del contratto, e passano quindi sotto la responsabilità del proprietario, a meno che non sia specificato diversamente nel contratto.