Investire oggi: il futuro dei mercati finanziari

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I mercati finanziari stanno assorbendo una sempre maggiore ondata di nuovi utenti intenzionati a far fruttare i propri risparmi in maniera alternativa. Non si tratta semplicemente di una moda. Alla base vi è una radicale trasformazione del modo di concepire il denaro e di rapportarsi alla propria gestione dei soldi.

Ma come si può investire oggi? Quali sono gli strumenti che permettono di scavalcare secoli di storia e avvicinano i mercati finanziari anche ai piccoli investitori?

Detto altrimenti, in che modo è stata resa possibile questa rivoluzione dei mercati finanziari e perché si è sentita l’esigenza di partecipare diversamente agli investimenti online?

La risposta a come investire oggi sui mercati finanziari va trovata nei fatti di storia recente, che hanno portato realtà già esistenti alla ribalta e hanno favorito la creazione di nuovi strumenti e piattaforme.

La fine come inizio: crisi del 2009

Per noi europei il 2009 ha rappresentato un enorme spartiacque: prima di questa data le grandi crisi economiche che avvenivano oltreoceano non godevano di una risonanza sociale da attecchire presso tutti gli strati della popolazione.

Dalle bolle economiche degli anni ’80 fino alla crisi delle dot com nel 2001, si trattava di fenomeni locali con ripercussioni diffuse in tutto il mondo ma che non hanno portato ad immediati cambiamenti sensibili.

Perché il 2009 è stato diverso e in che modo ha cambiato il modo di percepire le finanze da parte delle persone?

Ebbene, si è trattata di una crisi finanziaria nata su un problema sociale diffuso: l’impossibilità di adempiere al periodico pagamento delle rate di un mutuo da parte di numerose persone.

Su questa problematica si è poi costruito un mostro di frodi e speculazione che ha visto coinvolte tutte le principali banche mondiali, compresi importantissimi istituti europei.

Il risultato non è stato quello del fallimento di piccole aziende ma decisamente più radicale: milioni di persone hanno perso casa e lavoro. Altrettante si sono trovate ad essere onorate da debiti impagabili e a dover dire addio al proprio stile di vita.

La conseguenza più grave?

I risparmi di numerosi individui o nuclei familiari sono stati completamente cancellati da una delle più grandi fughe di capitali avute nell’ultimo mezzo secolo. Si è trattata di una crisi di proporzioni talmente diffuse che anche gli Stati ne hanno subito le conseguenze.

Ci si è dimenticati della Grecia?

Investire sui mercati finanziari oggi: in che modo?

Proprio da questa situazione disastrosa è nata un’esigenza completamente diversa. La crisi del 2009 ha messo in evidenza come affidare i propri risparmi alle banche non costituisca la soluzione più saggia e capace di mettere al sicuro i frutti del proprio lavoro.

Le banche, infatti, si sono trasformate nel corso del Novecento da motori economici, capaci di elargire finanziamenti e garantire la sicurezza dei depositi, a enti finanziari a tutto tondo. Le banche oggi giorno si occupano di muovere il denaro sui mercati, creare nuovi strumenti e aprire nuove vie per mantenere costantemente in moto la macchina finanziaria.

Questo significa che anche le banche sono più concentrate nel muoversi sul mercato che permettere ai piccoli risparmiatori di trarre il massimo dal proprio denaro.

Un istituto bancario rimare il punto di arrivo per i fondi di investimento e coloro che dispongono di capitali sufficientemente ingenti. Ma come fare a muovere piccoli risparmi?

Alle banche interessa poco o nulla fornire condizioni ottimali per i piccoli investitori: il piano di commissioni previste continua ad essere elevato e le garanzie sulla sicurezza del capitale sono sempre molto arbitrarie.

Sebbene, infatti, le banche siano formalmente sottoposte a regolazione da parte delle autorità competenti, non di rado accade che questi interventi siano del tutto insufficienti. Da Monte dei Paschi di Siena fino a Banca Etruria, noi italiano ormai siamo abituati agli scandali bancari.

Per tale motivo il trading online, a partire dal 2009, si è imposto presso gli investitori italiani come unica vera e propria soluzione agli investimenti.

Investire con il trading online: le nuove soluzioni

Il trading online si è imposto come forma di investimento estremamente popolare proprio per via della cura che dimostra nei confronti degli utenti.

Le piattaforme che permettono di investire online sono strettamente regolamentate (con molta più attenzione rispetto a quella rivolta alle banche) e presentano un’offerta trasparente in ogni suo dettaglio.

Ai piccoli risparmiatori si presenta sia la possibilità di investire sul breve termine e vedere il proprio capitale crescere di giorno in giorno sia, invece, di operare sul lungo termine, per una crescita dilatata nel tempo.

Questa duplice possibilità è resa possibile da particolari strumenti finanziari, che le banche inventarono alla fine degli anni ’80, e che solo oggi hanno visto una ampia e omogenea diffusione: i CFD (Contracts For Difference).

Investire oggi con i CFD

Investire con i CFD si è rivelata un’operazione molto user friendly proprio per la semplicità di questi strumenti. Trattandosi di derivati, infatti, non vi sono spese burocratiche a carico degli investitori o del broker, motivo per cui le commissioni per operare sui CFD possono essere ridotte all’osso.

Questo rende possibile operare anche con poche centinaia di euro senza che i propri profitti vengano erosi dai tassi imposti dall’intermediario finanziario. Se si considera che le banche sono solite tassare le singole operazioni, appare evidente come un apparato di commissioni che prende in considerazione solo i volumi di investimento sia di gran lunga più conveniente.

Per fare un esempio pratico, con un broker di trading online si paga solo lo Spread sulle operazioni. Lo Spread viene calcolato in pips, equivalenti alla 4° o 5° cifra utile di un titolo.

Tenendo conto che con i CFD si può fare anche trading con leva finanziaria, inoltre, si comprende per quale motivo piattaforme come eToro possono contare al momento su oltre 10 milioni di investitori da tutto il mondo.

In Italia il settore può contare su centinaia di migliaia di appassionati traders che, partendo da investimenti contenuti (la media dei depositi minimi richiesti si attesta circa sui 200€), riescono a ottenere ritorni soddisfacenti anche in tempi relativamente brevi.

Un settore, dunque, che permette a chi dispone capitale da investire di controllare il proprio denaro e di essere l’unico responsabile del fallimento o del successo dei propri investimenti.

In questo modo possono essere superate le criticità emerse con la crisi del 2009: una gestione irresponsabile del denaro da parte di enti finanziari i cui interessi divergevano da quelli dei singoli investitori.

 

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