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L’imposta di registro è un’imposta indiretta ed è un tributo giustificato, sotto il profilo della capacità contributiva, dal contenuto patrimoniale degli atti sottoposti a registrazione, tanto da costituire il caso tipico delle cosiddette imposte sui trasferimenti di ricchezza.
L’imposta di registro va a colpire gli effetti giuridici peculiari di ciascun atto e può essere calcolata in:
- Quota fissa
- Quota proporzionale, a seconda del valore registrato.
L’imposta di registro si definisce imposta d’atto perché la sua funzione si estrinseca nel momento esatto in cui l’atto viene registrato.
L’imposta di registro disciplinata dal T.U.I.R. del 1986, si propone di colpire tutti gli atti scritti, a contenuto patrimoniale, formati nel territorio dello stato e indicati dalla tabella allegata alla norma, che non siano soggetti ad IVA; si estrinseca il cosiddetto principio di alternatività tra imposta di registro ed Iva
Tra gli atti soggetti all’imposta di registro assumono particolare importanza, oltre alle operazioni societarie, i trasferimenti di beni immobili.
Presupposti per l’applicazione dell’imposta di registro
Il presupposto essenziale perché vi sia applicazione dell’imposta di registro riguarda sia la partecipazione agli atti, che il contenuto patrimoniale degli stessi.
Il principio di alternatività è stato pensato dal legislatore per evitare una doppia imposizione fiscale. Se un atto è gravato da IVA, il valore dell’imposta di registro sarà determinato in misura fissa. Un affitto considerato esente da IVA, sarà ugualmente sottoposto a imposta di registro. Le parti in causa nel cui interesse viene registrato l´atto, sono tenute al pagamento del tributo.
Così come i notai e i Pubblici Ufficiali direttamente partecipi della redazione e autenticazione dell’atto in questione, che sono responsabili in solido con le parti principali dell’atto registrato
Come si calcola l’imposta di registro
La base imponibile per il calcolo dell’imposta di registro rispecchia il valore della prestazione o dell’atto, ossia:
- Il valore del bene al momento della registrazione dell’atto
- Il valore del contratto ceduto e le prestazioni a venire
- Il valore del bene colpito in forma maggiore dal tributo, in caso di permuta
Imposta di registro fissa
Il calcolo dell’imposta fissa di registro si attesta su un valore di 200 euro.
La tabella delle tariffe dovute come imposta di registro proporzionale, si trovano in allegato al Testo Unico.
1) 9% cessione immobili lusso
2) 2% prima casa
3) 0,5 cessione di crediti
4) 3% dove non diversamente disposto
5) 7% fabbricati
6) 8% terreni edificabili
Il pagamento dell’imposta di registro coincide sempre al momento stesso della registrazione.
In qualsiasi banca, su presentazione del modello F23, sarà possibile pagare l’imposta dovuta.
Presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, nella zona pertinente al pubblico ufficiale che ha registrato gli atti, si potranno chiedere delucidazioni in merito alle proprie pratiche fiscali.
Acquistare casa: il calcolo dell’imposta di registro
Come dice il nome stesso, l’imposta di registro serve ogni volta che viene registrato qualcosa, quindi quando viene fatta una scrittura privata autenticata si deve registrare un atto.
L’onere di registrazione dell’atto è dovuto alle parti e al notaio, dal momento in cui è il responsabile d’imposta.
Anche per quanto riguarda l’obbligo in solido al pagamento del tributo, sia il notaio che i soggetti che richiedono la registrazione.
La rendita catastale
Per prima cosa, è necessario reperire la rendita catastale dell’immobile: la possiamo trovare sulla visura catastale o sull’atto di compravendita.
Vediamo ora un esempio di calcolo dell’imposta di registro per l’acquisto della prima casa:
Rendita Catastale x coefficiente fisso 115,5= e di questa somma considereremo il 2%.
Ad esempio: RC di 1000 euro x 115,5=115500,00
Verrà considerato il 2%, in questo caso= a 2310 euro.
Vediamo ora invece un esempio di calcolo dell’imposta di registro per l’acquisto della seconda casa:
Rendita catastale x coefficiente fisso 126, e la percentuale applicata sarà del 9%.
Ad esempio: RC di 1000 euro x 126=126000,00
Verrà considerato in questo caso il 9%=11340 euro
Sanzioni
Le sanzioni applicabili in caso di omessa registrazione dell’atto, vanno dal 120% al 240% del tributo non pagato.
Nel caso il bene sia stato giudicato con un valore superiore a quello dichiarato, la sanzione applicabile va dal 100% al 200 % del tributo.
Aliquote imposta di registro proporzionale
I trasferimenti di beni sono assoggettati all’imposta del 7% per i fabbricati, 8% per i terreni edificabili, 15% per i terreni agricoli, e il 3% per le abitazioni principali.
I trasferimenti di abitazioni, ad eccezione di quelli di categoria catastale A1, A8 e A9, le cosiddette residenze di lusso, se adibite a prima casa, saranno assogettae ad aliquota del 2%.
Rispetto al passato il contribuente avrà una riduzione dell’imposta dell´1%. In ogni caso l´ imposta non potrà essere inferiore a 1000 euro.
Per gli immobili di lusso invece, adibiti ad abitazione principale, si passera´ dal 7% al 9%.
L´aumento interessa anche le seconde case e i capannoni, e arriveranno anche al
9% i trasferimenti di terreni agricoli e edificabili
Il legislatore visa alla soppressione di tutte le esenzioni e agevolazioni tributarie anche se previste da leggi speciali, con esclusione della prima casa.
Questa disposizione in materia di imposta di registro graverà fortemente sui trasferimenti patrimoniali nell’ambito delle procedure di separazione e divorzio,
Se il contribuente potrà fare valere il diritto alle agevolazioni prima casa, l’aliquota proporzionale di imposta sarà del 2%.
Le stesse considerazioni valgono per l´ acquisto di terreni montani, prima soggetti a un’imposta di registro in misura fissa di 168 euro, ora assoggettati all’aliquota proporzionale del 9%.
Imposta di registro e contratti di affitto
Anche i contratti di affitto sono soggetti a registrazione e quindi al pagamento di una imposta di registro. Come tutte le imposte di registro, vi è una solidarietà nel pagamento del dovuto, tra proprietario e conduttore dell’immobile, sia esso un’abitazione privata o immobile commerciale, o industriale.
Tipicamente l’imposta di registro viene ripartita a meta´, il proprietario pagherà il totale all’atto di registrazione chiedendo poi il rimborso della sua quota al conduttore.
Se per caso il proprietario non pagasse l’imposta di registro, l’agenzia delle entrate manderebbe un´ ispezione con accertamento, relativo alla intera imposta di registro, maggiorata degli interessi e sanzioni.
Non solo al proprietario ma anche all’affittuario, che come co- obbligato e si troverà di fronte ad un accertamento che non gli spetta e di cui non è responsabile.
Il proprietario si dovrà fare carico dell’accertamento e chiedere al conduttore solo la parte di imposta senza sanzioni accessorie.
Tutte le volte che il proprietario rivendica il pagamento della quota di imposta di registro, è buona norma farsi rilasciare copia del modello F23 di pagamento, con il quale egli ha versato l’intera imposta, affinché nessun accertamento fastidioso potrà avvenire in futuro.